Come funziona e come si calcola l’adeguamento Istat sugli affitti

Tutte le novità e gli aggiornamenti da Dott. Fabio Arioli

28 ago 2023

Se hai stipulato un contratto di locazione o ti stai informando a riguardo, avrai sicuramente sentito parlare dell'adeguamento del canone all'indice Istat. Ma cosa è di preciso? Come funziona? Come si calcola? In questo articolo ti spiegherò tutto quello che devi sapere!

Periodicamente l’Istat pubblica un indice utilizzato per calcolare la rivalutazione degli affitti (usato anche per il ricalcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, del danno biologico e per altre fattispecie previste), chiamato Indice FOI (indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati), effettuando tale rivalutazione dal mese successivo a quello della pubblicazione dell’indice. 

Basandoci sull’ultimo indice pubblicato (Giugno 2023), possiamo notare che esso risulta invariato a quota 118,6 punti rispetto al dato del mese precedente ed in aumento del 6% rispetto a Giugno 2022.

Se espressamente previsto da un’apposita clausola inserita nel contratto di locazione, l’adeguamento del canone all’indice Istat va effettuato ogni anno, non permettendo altrimenti pretesa alcuna da parte del proprietario dell’immobile. Tale rivalutazione può essere prevista fino al 100% dell’indice per i contratti a canone libero e fino al 75% per i contratti a canone concordato, ma sono esclusi dall’aumento i canoni di locazione al cui contratto viene applicata la cedolare secca.

Esemplificando, per un contratto di locazione pari a euro 1000 al mese di durata 4+4, calcolando la rivalutazione con indice FOI su base annua del mese di Giugno 2023 pari al 6%, il canone di locazione rivalutato sarà pari a euro 1060 al mese (considerando il 100% della rivalutazione annuale).

Il canone rivalutato per un contratto di locazione concordato con i medesimi importi, sarà invece pari ad euro 1045 al mese (considerando il 75% della rivalutazione annuale).

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